martedì 17 marzo 2009

ricordo 2

ricordo il profumo di benzina che saliva dal motore della mia honda 350 four.
ricordo che diedi via per un milione e mezzo la honda 500 four di mio papà, che me la aveva regalata.
ricordo che ruppi la sua bicicletta (che mi aveva regalato), regalo di suo papà.
ricordo il timore di esprimermi, per paura di deludere le sue aspettative.
ricordo una vacanza in grecia, in camper.
ricordo il profumo dei cuscini di mia mamma.
ricordo che una volta, ancora piccolo, mi stavo coccolando nel letto per riaddormentarmi e mio fratello, quatto quatto alle mie spalle, disse all'improvviso "come scopi bene!"
ricordo che da ragazzi mi diede un gran calcio in pancia durante una partita di football americano, ma io mi vendicai con un pugno nei coglioni a tradimento.
ricordo poco amore, in generale, ma anche nessun litigio.
ricordo una visita da un cardiologo e le mie ascelle sudatissime che impregnarono il lenzuolino di carta del dottore, e il rimprovero di mio padre.
ricordo una volta, da bambino, che mentre tutti giocavano io stavo molto male.
ricordo una volta che al nido abbiamo fatto le facce di cartapesta e i pop-corn, ma mi sentivo abbandonato.
ricordo che non capivo niente di fisica.
ricordo un ottimo eloquio da adolescente, trasformato nel nulla da adulto.
ricordo di aver letto dostojevski, ma non ricordo nulla.
ricordo che balbettavo molto in seconda superiore.
ricordo una festa in cui toccai il culo a una tipa che ci stava, poi la chiamai per uscire ma si fece negare.
ricordo che spesi tutti i soldi che mi avevano dato per andare in vacanza in corsica e non ho mangiato per una settimana.
ricordo che bevevamo birra calda.
ricordo che cantavamo rock'n'roll per il campeggio, e una tipa mi disse "mi ti voglio fare" all'orecchio.
ricordo il ritorno in panda sotto un enorme temporale.
ricordo un altro ritorno, dall'olanda, sotto un altro enorme temporale.
ricordo una canna ad amsterdam che mi stese lungo sul pavimento del coffee shop.
ricordo il mio amico che sniffava di tutto e andò con una puttana nera.
ricordo che dei balordi diedero un calcio alla sua auto mentre passavamo in una strada stretta e poi finsero che avessimo urtato la loro auto. ce la cavammo con ventimila lire.
ricordo quando mi raccontò di aver fatto l'amore sulle scale del palazzo dove abitava.
ricordo che eravamo molto amici, ci accomunava la buona musica degli anni 60-70.
ricordo il negozio di dischi di alvaro, in via boni. ricordo che scrissi una cosa divertente su di noi e alvaro.
ricordo quando ha rischiato di morire per un attacco di ansia.
ricordo di essere andato ad una lezione di yoga dove mi dissero di immaginarmi piccolo piccolo dentro il mio ombelico.
ricordo di essere stato molto influenzato ad un certo punto dal libro "la profezia di celestino". mi fu prestato dal mio maestro di sax.
ricordo che per comprarmi il sax facevo volantinaggio in via torino.
ricordo che mentre volantinavo ho conosciuto il mio amore.
ricordo il primo bacio che le diedi, in piazza della scala, diciannove anni fa.
ricordo l'ultimo che le ho dato, stamattina quando mi sono stupito di incontrarla.

lunedì 16 marzo 2009

ricordo 1

ricordo la blues band dove suonavo la batteria.
ricordo la mia prima cotta.
ricordo gli amici del condominio, quando ero bambino, e la paura dei "grandoni".
ricordo le trasmissioni con mio fratello alla radio in diretta, le canzoni inventate, il genio puro dell'adolescenza.
ricordo l'imbarazzo della prima volta, quando feci finta di venire perchè non mi divertivo, e lei se ne accorse.
ricordo quando spinsi una compagnetta delle elementari e la buttai giù da un paletto, procurandole un'abrasione.
ricordo che ero magro e pensavo di essere grasso.
ricordo un faccia a faccia con mio padre, che voleva sincerarsi dei miei sentimenti a pochi giorni dal matrimonio.
ricordo la nonna in stato di shock dopo la morte del nonno.
ricordo di aver sprecato molto tempo della mia vita in tante situazioni.
ricordo il cliente che non firmò un accordo.
ricordo il socio che mi pugnalò alle spalle.
ricordo il socio successivo che non faceva nulla ma era molto simpatico.
ricordo la solitudine del mio primo studio.
ricordo lo studio di registrazione e il cd con l'altra band.
ricordo la nascita delle mie bimbe.
ricordo quando ci siamo conosciuti.
ricordo il barbone malato di lebbra a lisbona.
ricordo gli amici di mio padre e le cene in compagnia quando ero bambino.
ricordo mia mamma in un tentativo di fare la rappresentante della avon.
ricordo mio fratello che urlava come un pazzo per prendere lo sciroppo antibiotico.
ricordo che ascoltavamo i beatles sotto il letto.
ricordo che ci portavamo la figlia della portinaia, sotto il letto.
ricordo la prima vacanza da solo, il treno, le chiacchere.
ricordo la voglia di sesso.
ricordo una macchinina del meccano che una volta assemblai con mio padre.
ricordo la mia fantastica bici col freno a pedale, una roma sport: a quei tempi tutti avevano le saltafoss molleggiate.
ricordo le sigarette fumate in cantina, da ragazzino.
ricordo le sigarette fumate sul ponte di un traghetto verso la sardegna, leggendo henry miller.
ricordo quando presi per il collo un bulletto sull'autobus.
ricordo le ottime cotolette della nonna lucilla e le gran cagate successive nel suo bagnetto azzurro.
ricordo la statuetta nera di una donna nuda, sul tavolo del soggiorno della nonna lucilla.
ricordo le gran risate una sera che fumammo hashish un po' chimico sul balcone del nostro amico.
ricordo quel pazzo dell'architetto da cui scappai dopo sei mesi di collaborazione e dopo una crisi isterica di pianto.

martedì 10 marzo 2009

Il masochismo di meshtre

Il periodo non è certo felice, ma meshtre ce la mette tutta per avere sempre nuova energia da profondere in ogni campo.
Nonostante ormai non abbia più amici (i due che gli erano rimasti non si fanno sentire mai e se lui li cerca hanno sempre una scusa pronta per l'occasione) è sempre felice e contento.
Se gli tirano una martellata nei coglioni, meshtre si volta soddisfatto e prosegue per la sua strada sbavando sangue ma con la certezza di avere procurato felicità a qualcuno.
Meshtre non sa aiutare la gente, non sa mai cosa dire perchè è ignorante come un cavallo.
Meshtre è sempre più omologato e nulla potrà mai sottrarlo al destino di tanti, perchè il tanto lavoro genera pigrizia e stanchezza mentale, così l'unico respiro di freschezza è dato dall'X factor.
Meshtro apprezza il programma, tifa per i ragazzi e ha sempre paura che qualcuno stecchi sulla nota più alta. Quando si conclude il brano meshtre si commuove quasi sempre.
Egli è un completo mollusco aperto, e purtroppo se lo stanno mangiando.

mercoledì 4 marzo 2009

l'ebreo stava stimando

Oggi meshtro si sentiva un po' giù, così ha cercato conforto nelle voci amiche.

Ha contattato telefonicamente il fratello ("il Grande"), che però gli ha detto che era un po' ciapato.
Poi ha cercato il moglio, che era in riunione e non poteva dargli retta.
Allora ha telefonato al suo amico batterista: purtroppo era con un cliente.
Si è quindi rivolto al padre, che non rispondeva.

La madre aveva il cellulare spento.
un altro amico stava posteggiando.
il collega era in palestra.
l'elettricista stava infilando.
l'ebreo stava stimando.
il portinaio stava telefonando.
l'omino delle pulizie non parlava italiano.

su internet non c'erano nuovi post dei due blog che segue.

MA ANDATEVENE TUTTI AFFANCULO.